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Visualizzazione dei post da maggio, 2021

INDIAN TRAIL 75: La Fiera di Natale.

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  INDIAN TRAIL 75: La Fiera di Natale. La mattina alle otto si apre. Vuol dire che alle sette, ancora al buio, bisogna essere sul posto e scaricare la macchina, aprire gli ombrelloni e piazzare i banchi. Il posto che mi hanno assegnato, dopo anni di purgatorio in periferia, è uno dei migliori di tutta la Fiera, in pieno centro e davanti a un prestigioso negozio di abbigliamento. Anche qui però fa un freddo micidiale: cinque, sei sotto zero e un’umidità nebbiosa che se siamo fortunati migliorerà qualche ora più tardi. Nel quasi deserto della piazza -i colleghi arrivano più tardi con i furgoni attrezzati- ecco passare Mauro, lo spazzino mio amico con cui ogni mattina scambiamo due chiacchiere. A volte scappiamo a berci un caffè, per combattere il freddo. Passa anche il giornalaio che va ad aprire la sua edicola: “Ah, sito rivà” “Come no, se vedemo.” Sofia mi aiuta a piazzare le luci, stendiamo i teli sui banchi che improvvisamente diventano eleganti, coperti dai lunghi teli neri di vellu

INDIAN TRAIL 74: Finalmente a casa!

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          È bello viaggiare, volare, vedere le nuvole dall’alto mentre si arrossano e poi velocemente si rabbuiano mentre la notte avanza troppo rapida incontro all’aereo… È una gran cosa scoprire nuove strade, assorbire informazioni inaspettate, persino esser messi alla prova e vedere le proprie convinzioni triturate nel pestello del Martello Danzante: è uno degli insegnamenti che porto nel mio bagaglio, e che dice che ogni informazione va colpita, provocata, battuta senza pietà finché si spezza. Se resiste a ogni prova, allora posso accettarla e farla mia. In caso contrario va rigettata e restituita al mittente. Dicevo, c’è soddisfazione nel sentirsi arricchiti di nuove esperienze… Ma nulla di tutto ciò assomiglia alla gioia che mi dà il tanto desiderato abbraccio di Sofia. Sofia viene ad accogliermi a Roma, all’aeroporto. E’ un’apparizione meravigliosa. Non solo è bellissima: è radiosa, accogliente. Nella convulsa hall di Fiumicino mi abbraccia, mi fa sentire a casa, come se non me

INDIAN TRAI 73: Partenza, arrivederci.

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  INDIAN TRAI 73: Partenza, arrivederci. È tempo di saluti. Ogni cosa, ogni viaggio inizia con un passo e poi si evolve intrecciandosi con i nastri policromi del destino. Mi avvio fra le grandi querce, molte delle quali ormai conosco bene. Accarezzo le ruvide rosse cortecce delle due immense madronas testimoni di molte mie ambasce e qualche piccolo trionfo. Vado a salutare i lama. Il grande maschio mi si avvicina subito e come d’abitudine mi annusa l’alito, perché è così che i lama capiscono molte cose su chi sta loro di fronte. Percepiscono lo stato di salute, le sue intenzioni, e decidono se vogliono averci a che fare o meno. A volte, se non lo gradiscono, emettono una nuvola verdastra dritta in faccia all’interlocutore, e sembra proprio che gli sputino addosso. Ma io devo essergli simpatico: mi sfiora il viso con i suoi morbidi labbroni e mi guarda dritto negli occhi. È davvero un animale magico, da lui emana un incanto avvolgente che mi trattiene e mi fa innamorare. Ecco arri

INDIAN TRAIL 72: Il Nome di Medicina.

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  INDIAN TRAIL 72: Il Nome di Medicina. E’ giunto il momento di andare da Wolf e chiedere che mi venga rivelata la mia Medicina. Si tratta di uno dei passaggi più delicati e importanti nella vita di un apprendista. Un tempo le/i seekers facevano viaggi a volte lunghissimi, portando cavalli e coperte e altri doni da offrire all’insegnante che li avrebbe illuminati. Molti erano pronti a dare tutto ciò che possedevano, conoscendo l’importanza dell’informazione. La pratica del donare aveva un nome: Give-Away. Ci si spogliava di ciò che aveva significato, che era amato e importante. Non certo del superfluo. Era un dono per lo Spirito. E persone in grado di vedere la Medicina erano rare e distanti fra loro e andavano raggiunte con ogni mezzo. Ogni donazione veniva poi ridistribuita alla tribù. La Filosofia spirituale nativa insegna che nel breve periodo di transito fra la fanciullezza e la pubertà ciascuno di noi viene adottato da una famiglia di esseri, in genere animali, e fra essi da un