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Visualizzazione dei post da novembre, 2020

INDIAN TRAIL 34. Cambiamenti.

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INDIAN TRAIL 34: Cambiamenti. Le attività si succedono e a volte tendono ad accavallarsi e ciascuna sembra richiedere tutta l'attenzione e la dedizione disponibili. Comincio a capire che tutto andrà a buon fine se evito di angustiarmi per il poco tempo a disposizione in relazione alla matassa di cose da fare. Certo, l'impegno è onnipervadente eppure sono rassicurato dalla certezza che ogni cosa può esser fatta se le lascio il tempo di maturare: in altre parole, sto imparando a rilassarmi sotto pressione. Le pecore sono ormai state vendute e la comune dà segnali di disgregamento sempre più chiari: alcuni membri storici se ne sono andati mentre qualcun altro è arrivato e si è fermato per qualche tempo, ma non mi pare che si possa ricreare la coesione di una volta. Rimangono ancora saldi Hector e l'Anna, ma chissà quanto possono reggere. Fra i nuovi arrivati c'è una bella ragazza, Claudia, che ogni tanto risale la collina per venire a trovarmi. È molto carina, allegra e vi

INDIAN TRAIL 33: La battitura.

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  INDIAN TRAIL 33: La battitura. C'è un'altra impresa destinata ad arricchirci di molta esperienza e poca remunerazione ed è la campagna del grano. Siamo in collina e molte delle lavorazioni vanno fatte a mano, tranne l'aratura dei campi e la copertura del seme. Su qualcuno dei nostri campi più agevoli per fortuna riesce a lavorare Beppone con la sua mietilega, cioè una falciatrice che oltre a mietere il grano ne lega le spighe a mannelli. Beppone arriva all'alba seduto sul trabiccolo a tre ruote, per l'appunto la mietilega e gli ci vogliono due ore per arrivare fin quassù. Si porta appresso una tanica di gasolio per la macchina e due bottiglioni di vino, carburante per l'umano. I due bottiglioni più una terza bottiglia, in tutto cinque litri, verranno consumati entro sera, insieme a due colossali panini di mortadella. "Ehilà, Beppone, come andiamo? Lunga la strada?" L'amico è bassotto e tozzetto e ha un viso rosso mattone, chissà come mai, e un so

INDIAN TRAIL 32: Business is business.

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  INDIAN TRAIL 32: Business is business. Fra Maria e Nuzzi si riaccende un'antica scintilla che era rimasta sopita per anni, dai tempi del liceo, ma che adesso, galeotto fu il libro e chi lo scrisse, o meglio galeotta fu la casa e chi la restaurò, si è riaccesa. Fra i due si crea una sinergia che si manifesta in un'idea che a me pare alquanto balzana, ma che a loro sembra davvero interessante: mettere in piedi un allevamento di capponi. Il progetto mi turba perchè implica alcuni aspetti che mi sembrano raccapriccianti. Si tratta di allevare settecento polletti, dico settecento, per poi rivenderli sperando in un lauto profitto. Io faccio già un po' di fatica a riequilibrare la questione dei quindici polli che periodicamente prendono la via di Montecatini e il numero ipotizzato con il nuovo progetto mi sembra fuori misura. Fra l'altro ci sarà bisogno di costruire un capannone che dovrebbe sorgere su uno dei piccoli, rari e sacri terreni da semina, e di avere a che fare pe