INDIAN TRAIL 13. Qualche problemino.

INDIAN TRAIL 13. Qualche problemino.

Dicevo che non ci sono regole e in effetti in una comune sembrerebbe vigere una sorta di anarchia, come se davvero si fosse realizzata l'utopia di una serena convivenza fra illuminati. Ma naturalmente non è proprio così.
Oltre alla scalcagnata Willis da guerra, di macchine c'è solo la mia R4, che per me è preziosa quasi quanto la mia chitarra essendo uno dei pochi beni terreni che mi appartengono. Perciò quando Furio senza chiedere se ne appropria e sparisce nel mare di ginestre verso il paese, io mi adombro. Quando a sera ritorna sobbalzando lungo l'ultima ripida discesa lo affronto e gli dico "Ascolta Furio, la mia macchina, se la vuoi, me la devi chiedere. Ci tengo, è vecchiotta e la strada è malmessa." L'amico mi squadra dall'alto in basso e fa "Perchè, sei geloso? Guarda che qui tutto è di tutti!" Un'affermazione che sembra una parola d'ordine, palesemente falsa. Ognuno di noi possiede qualcosa di personale, un coltellino che affila tutti i giorni, una tazza che predilige, un libro cui tiene e preferisce che se ne chieda l'uso invece di appropriarsene sic et simpliciter. Ma forse non sono abbastanza evoluto, forse sono ancora un bieco capitalista e vado rieducato.
Un altro aspetto che rimane un po' criptico è il rapporto fra economia e potere. Qui l'unica con un reddito fisso è Anna e tutti gli altri si arrangiano come possono, per l'appunto rilegando quaderni e vendendo formaggi e miele. Non investigo e mi limito a lavorare molto e a ridurre i miei bisogni: fumo dell'insopportabile trinciato e non vado mai da nessuna parte. Aleggia tuttavia un'impalpabile sensazione di dipendenza perchè la comune semplicemente cesserebbe di esistere se non ci fosse quell'entrata dovuta al quotidiano lavoro della nostra professoressa. Quanto a me, fra pecore, orto, legna e avena marzola penso di starmi guadagnando almeno il vitto. In fondo non essendoci elettricità nè telefono non ci sono bollette da pagare e pur essendo stato promosso coltivatore diretto non ho ancora cominciato a pagare i relativi contributi.
Nella danza del potere oltre a quello economico c'è un altro fattore importante: la bellezza e l'intelligenza di Anna. Nelle conversazioni è brillante e sarcastica e tende a prendere in giro chi è meno istruito di lei, il che a volte è abbastanza antipatico. Ma di solito è generosa, gentile e affabile, addirittura servizievole e le si perdona tutto. Infine come nota marginale ma densa di un costante potenziale esplosivo va detto che i due alfa Furio e Hector sono entrambi perdutamente innamorati dell'Anna e fanno fatica a condividerne le attenzioni. Benedetto per fortuna è inattaccabile e Gilberto pure.


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