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Visualizzazione dei post da dicembre, 2020

INDIAN TRAIL 42: Imparare la campagna

  Imparare la campagna. Le fiere procedono, le stampe pure e le risorse affluiscono. Ma considero tutto questo lavorìo, per soddisfacente che sia, funzionale al mio vivere sulla cima della collina che mi ha accolto, protetto ed insegnato un sacco di cose, e della quale mi sento custode oltre che ospite. Sulla proprietà ci sono circa centocinquanta piante d’olivo sparse qua e là in un modo che sulle prime mi sembra casuale ma che a pensarci un po’ su comprendo essere in realtà piuttosto intelligente: un olivo vive centinaia d’anni e all’atto della piantagione bisogna preparargli una buca bella profonda, un po’ come alla vigna che è anche lei assai longeva. Questo significa scavare praticamente tutto il buco nella roccia, perché siamo in collina e mai e poi mai quassù un contadino sacrificherebbe uno dei suoi rari e preziosi campi da semina: i campi servono per il grano, per l’avena, l’orto, il granturco… E comunque a scavare abbastanza si troverebbe pietra anche sotto molti seminativi.

INDIAN TRAIL 41, Edizione Natalizia: "Business di Natale"

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  INDIAN TRAIL 41, Edizione Natalizia: "Business di Natale" Ci sono aspetti tecnico-artistici e altri economico-burocratici che influiscono sugli sviluppi del nuovo business in gestazione. E ne esiste pure uno logistico: sto cominciando a incorniciare le nostre incisioni e mi serve un luogo abbastanza ampio da trasformare in laboratorio. Le pecore sono ormai scomparse dall’orizzonte, ma la loro stalla è ancora tutta da pulire e ristrutturare e siccome è l’ambiente più grande di tutti i fondi mi adatto a convivere con qualche pressa di paglia e ad utilizzare la mangiatoia come banco da lavoro. Convivo anche con il profumo di cui le pecore hanno intriso pavimento e pareti di pietra. Lo studio, cioè il luogo dove si creano le matrici e dove abbiamo collocato il nuovo torchio a stella sta al piano di sopra in una bella stanza rinnovata e luminosa. Ci sono risme di carta, tavoli da lavoro, barattoli e tubetti di colori ed inchiostri: un vero studio d’arte. La tecnica di Claudia s

INDIAN TRAIL 40: Acqueforti.

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  INDIAN TRAIL 40: Acqueforti. Con gli anticipi sulle royalties possiamo campare per un annetto ma rimane necessario creare una fonte di guadagno più stabile che ci permetta di continuare con i vari progetti come gli ulteriori restauri della casa e l’acquisto di un po’ di attrezzature per la campagna. L’idea di Claudia è di produrre delle incisioni in calcografia e possibilmente di venderle.   La calcografia è una tecnica d’arte antica che alle sue origini, verso la fine del 1400, fu utilizzata meravigliosamente da grandi maestri del nord Europa: Albrecht Dürer, Martin Schongauer, Luca di Leyda e poi gli italiani, il Parmigianino, il Pollaiolo e molti altri.   Si tratta di incidere una lastra di metallo, di solito rame o zinco, mediante successive immersioni in soluzione acida, tecnica detta dell’acquaforte, o di inciderla a puntasecca, cioè con bulini e affilate punte d’acciaio dette ceselli. Nella puntasecca non si possono correggere eventuali errori. In entrambi i casi la matrice co